L’intrigante saggio di Corinna Thierolf prende spunto dal lavoro artistico di Fabienne Verdier nato dal suo dialogo visivo e spirituale con l’Altare di Issenheim di Matthias Grünewald (1516) conservato presso il Musée Unterlinden di Colmar. Verdier ha dato vita tra il 2019 e il 2022 a un insieme di 78 dipinti di grande formato che portano avanti la meditazione sulla luce di Grünewald facendo tesoro non solo di momenti significativi della storia della scienza bensì di temi cardine sia della cultura pittorica orientale che di quella occidentale, dimostrando così la forza universale dell’arte.
Il Cristo fluttuante, che si è appena liberato dalla sua vita terrena, trova la sua controparte nella luce evanescente dei dipinti dell’artista, i cui cerchi riflettono la forma ideale della sfera e quindi del mondo e possono essere giustamente chiamati “soli notturni” (Jean Paul).
Attraverso i Rainbow-Paintings Fabienne Verdier evoca un fenomeno naturale, racconta il legame dell’esistenza con la sua scomparsa, della vicinanza e della distanza, dell’eternità e dell’infinito, nonché del mondo visibile e invisibile. Da qui scaturiscono i temi della vita e della morte, due poli che non vengono interpretati in ottica antagonista ma come uno status in continua trasformazione. L’artista mostra un tutto vitale e in perenne cambiamento, e attraverso la sua forza poetica rende abitabile il vuoto.
Corinna Thierolf è storica dell’arte e curatrice indipendente. Fino al 2020 è stata responsabile della collezione “Arte dal 1945” presso la Bayerische Staatsgemäldesammlungen di Monaco. Ha plasmato il volto della Pinakothek der Moderne per più di venticinque anni attraverso numerose mostre e acquisizioni, oltre che attraverso il suo lavoro curatoriale ed editoriale. È la fondatrice dell’International Patrons of the Pinakothek, che ha sostenuto il successo delle mostre estive Königsklassen nelle sale del castello di Herrenchiemsee (2013-2019). Uno dei suoi interessi è il rapporto tra collezioni private e pubbliche. Recentemente ha organizzato una mostra dedicata a Joseph Beuys e Tony Cragg (2021), e insieme a Sergio Risaliti e Gerhard Wolf ha curato un volume dedicato alle opere di Wolfgang Laib esposte a Firenze in contesti monumentali.