Quattro mazzi di carte per argomentare sul fare arte, leggere l'arte, ridefinire l'arte
Questo cofanetto contiene i quattro mazzi di carte de I luoghi dell’arte a portata di mano, ideati negli anni Duemila da Maria Lai (Ulassai 1919-Cardedu 2013) con l’obiettivo di condurre adulti e bambini a un incontro autentico con “l’opera d’arte” e questa nuova edizione, realizzata a cura dell’Archivio Maria Lai e pubblicata in coedizione con la Fondazione Maria Lai (www.fondazionemarialai.it) fa riferimento a un corpus di carte su cui Maria ha continuato a lavorare negli ultimi anni.
I mazzi delle carte – ricche di rimandi simbolici – sono quattro, numericamente simbolo di concretezza e costruttività tangibili: Luoghi simbolici, Luoghi comuni, Luoghi relativi e Luoghi paralleli. Attraverso le azioni chiave – parlare, interrogare, leggere e interpretare – danno vita a un gioco totalizzante nel quale il lettore/fruitore ha la possibilità di estraniarsi dalla realtà ed educare il suo sguardo a “vedere”.
I luoghi intesi dall’artista sono luoghi di incontro e di dialogo in una dimensione, quella dell’arte, che la locuzione a portata di mano rende disponibile attraverso un invito al gioco.
La pubblicazione che accompagna le carte, a cura di Giuseppina Cuccu e con un contributo di Valentina De Pasca, illustra e dà una lettura di ogni carta e di ogni mazzo, aiutando il lettore a rispondere alle domande intrinseche dell’artista. L’assenza però di regole codificate o di “istruzioni” mette in evidenza la libertà interpretativa che queste carte intendono generare. Nella loro natura di opera d’arte, I luoghi dell’arte a portata di mano si propongono in un duplice aspetto: da un lato veicolano postulati teorici sulla realtà formale, compositiva e funzionale dell’opera d’arte, dall’altro si offrono come strumento d’indagine alla portata di tutti.
L’obiettivo dell’artista è stato quello di avvicinare all’arte quante più persone possibili senza limitazioni, poiché era profondamente convinta che l’arte avesse la capacità di cambiare il mondo aprendo le coscienze a una realtà più umana e più vasta.
“Giocare” con le carte de I luoghi dell’arte a portata di mano sviluppa la consapevolezza dell’ideazione creativa e del rapporto tra esperienza e comportamento: l’arte non deriva da istinto, da superficialità e da improvvisazione, ma è una dimensione che può essere raggiunta con un’azione di scavo, intenzionale e personale, nella nostra interiorità, con lo scopo mirato di costruire e dare solidità alla nostra coscienza.
Per tali motivi questo lavoro di Maria Lai viene sovente usato per laboratori sull’arte, in occasioni di mostre, di corsi professionali o di formazione, in scuole d’arte o in esperienze libere, con adulti ma anche con bambini, suscitando e generando domande continue e risposte sempre diverse.
Giuseppina Cuccu, insegnante, da quasi quarant’anni è impegnata nel campo della comunicazione e della didattica. Studiosa di antropologia e di tradizioni popolari, si occupa di arte visiva e di teatro, con contributi scritti e conferenze. È una profonda conoscitrice dell’opera di Maria Lai, con la quale ha collaborato dagli inizi degli anni Ottanta e fino alla scomparsa dell’artista, avvenuta nel 2013. Il rapporto di amicizia e di lavoro con Maria Lai si è concretizzato negli anni in un’assidua frequentazione e in numerose conversazioni, molte delle quali rivolte all’approfondimento del tema dell’educazione dell’arte. Alcune conversazioni, avvenute tra il 1992 e il 2001, sono raccolte nel volume Le ragioni dell’arte (2002).