Artista autodidatta, a 41 anni d’età Omar Victor Diop è uno dei fotografi più promettenti della sua generazione. La sua opera si inserisce nella tradizione africana della fotografia in studio, partendo dagli scatti di Seydou Keïta, Mama Casset e Malick Sidibé, un genere perfettamente padroneggiato e da cui si è progressivamente allontanato. L’opera Omar Victor Diop, in coedizione con la Galleria MAGNIN-A di Parigi, raccoglie per la prima volta le ultime tre serie emblematiche del fotografo: Diaspora (2014), Liberty (2017) e Allegoria (2021).
In Diaspora, Diop sceglie l’arte dell’autoritratto. Il fotografo senegalese incarna nelle sue immagini diciotto personalità della diaspora africana dai destini straordinari, ma dimenticati dalla storia del mondo occidentale. Vivacizzando le foto con oggetti legati al mondo del calcio, smorza la carica drammatica catapultando i suoi personaggi storici nel presente, inserendoli di fatto nel dibattito sull’immigrazione e l’integrazione degli stranieri nelle società europee.
Per Liberty, Diop continua la valorizzazione del continente africano e dell’esodo delle sue genti proponendo una lettura universale della storia della protesta del suo popolo. Giocando su riferimenti visivi e mescolando autoritratti e rappresentazioni, l’artista rivisita gli avvenimenti salienti di questa complessa vicenda, certamente diversi per epoca, luoghi e importanza, ma collegati dalla stessa ricerca di libertà troppo spesso ostacolata.
Con Allegoria inizia un nuovo capitolo del suo lavoro. Diop si appropria del tema fondamentale dell’ambiente e della sua importanza nel continente africano. Le sue opere raffigurano l’allegoria di un’umanità preoccupata per una natura che potrebbe diventare solo un ricordo nei manuali di scienze. L’Uomo, abbandonato alla sua dolorosa responsabilità, raccoglie attorno a sé questa Natura ridotta a mera rappresentazione.
Renée Mussai è commissaria di mostre, scrittrice e storica dell’arte. Negli ultimi dieci anni è stata a capo dei programmi artistici di Autograph ABP e contemporaneamente ha organizzato numerose mostre in Europa, Africa e Stati Uniti. È ricercatrice associata presso l’Università di Johannesburg e dottoranda in Storia dell’arte all’University College di Londra.
Imani Perry ha la cattedra Hughes-Rogers per gli African American Studies presso la Princeton University. Ha pubblicato sette libri tra cui, nel 2018, Looking for Lorraine: The Radiant and Radical Life of Lorraine Hansberry, che ha ricevuto numerosi premi e May We Forever Stand. A History of the Black National Anthem. È anche una saggista e critica che ha pubblicato articoli in varie pubblicazioni tra cui The Atlantic, The New York Times, Harper’s Magazine, The Financial Times e O Magazine. Il suo prossimo libro, South to America: A Journey Below the Mason-Dixon to Understand the Soul of a Nation, sarà pubblicato nel gennaio 2022.
Marvin Adoul, nato nel 1996, ha trascorso i suoi primi vent’anni a Saint-Raphaël. Dopo un corso preparatorio per le Grandes Écoles, dove fondò un gruppo di scrittori, continua i suoi studi a Parigi e si laurea con un master in letteratura all’Università di Parigi-Sorbona. Adoul è impegnato nel mondo della letteratura francese e ha pubblicato le sue poesie e gli estratti delle sue opere teatrali in riviste di settore, particolare «Souffle». Attualmente vive e insegna in Sicilia.