RIP the First World War
Fernando Costa
Testo di Johan-Frederik Hel Guedj
Un omaggio ai poilus, i fanti francesi della Prima guerra mondiale, così definiti perché portavano barba e capelli folti, e una riflessione che scaturisce dalla passione dell’artista per il più grande conflitto armato mai combattuto prima della Seconda guerra mondiale. Questi i due temi che connotano la produzione artistica di Fernando Costa raccolta nelle pagine del libro.
Cardine del volume è senz’altro Ceux de 14, un’opera di grandi dimensioni (2,35 metri di lunghezza) che vuole commemorare, non a caso, i 235 cittadini di Sarlat (Francia) morti per la Patria. Tutto è simbolico: la presenza dei caschi, le dimensioni del quadro, i colori, i materiali utilizzati. Persino la firma dell’artista, posta sul retro, evidenzia il rispetto di Costa nei confronti dei giovani fanti.
Fanno da cornice 32 opere di dimensioni più contenute, tutte create a partire da un casco, al quale l’artista ha aggiunto ulteriori elementi che sanciscono il legame con il pannello principale.
Il dialogo visivo-testuale che si viene a creare nelle pagine del libro non si esaurisce con quanto scrive Johan-Frédérik Hel Guedj, ma trova voci di particolare significato nelle lettere di soldati che affidano alla scrittura i loro ultimi desideri.
Fernando Costa, vive e lavora nel Périgord, vicino a Sarlat. Artista autodidatta, il suo percorso artistico è stato alquanto atipico: nel 1991 è steward di bordo sulla Queen Elizabeth 2, nel 2015 gli viene dedicata una mostra a Biarritz. Dal 1998 raccoglie vecchi cartelli stradali, in Francia e non solo. Li ritaglia, li incide, li carteggia e ne ricompone le immagini saldando i diversi pezzi su grandi lastre di metallo, creando opere di grande originalità. Nel 2013 è il diciottesimo artista al mondo selezionato per l’Art Car della 24 ore di Le Mans, una consacrazione dopo Calder, Warhol, César, Arman e Jeff Koons. 5 Continents Editions ha pubblicato nel 2018 la sua prima opera monografica.
Johan-Frédérik Hel Guedj, giornalista, ha pubblicato due romanzi (Le traitement des cendres, L’amour grave), una raccolta di novelle (De mon vivant), un racconto di un’esplorazione polare (Chercheurs d’éternité), un saggio su Orson Welles (La règle du faux). Parigino di nascita, vive a Bruxelles e scrive di arte contemporanea sulle pagine culturali del quotidiano “L’Echo/De Tijd”.