Valérie Rousseau, Debra Purden, Margit Rowell
Nato schiavo intorno al 1853-1854 in una piantagione di cotone a Benton, in Alabama, Traylor è stato uno degli artisti autodidatti più importanti del XX secolo e sicuramente uno dei più celebri artisti afroamericani, insieme a Thorton Dial e William Edmondson. La vita e l’opera di Bill Traylor potrebbero ispirare un romanzo. Gli elementi della sua biografia vanno a comporre una mitologia personale e la sua opera racchiude simboli nascosti presi dal voodoo kongo, dall’hoodoo, dai Battisti del Sud, dalla massoneria e dalle fonti del blues, oltre che da diversi altri riferimenti come la schiavitù e la violenza estrema dell’epoca di Jim Crow.
Composto da due racconti visivi accuratamente allestiti e con più di 150 opere d’arte provenienti da collezioni private e pubbliche, questo libro è generosamente illustrato da magnifiche riproduzioni a pagina intera. Le autrici hanno creato sequenze dinamiche di opere d’arte per presentare il programma concettuale di Traylor, con le sue componenti pittoriche strutturali, stilistiche e tematiche. I testi che accompagnano questi racconti per immagini permettono di studiare i temi ricorrenti dell’artista, i suoi schemi compositivi, le sue iconografie favorite e le informazioni contestuali legate alla sua biografia, ai suoi processi e strumenti creativi, al suo contesto visivo e al suo universo artistico.
Valérie Rousseau è conservatrice di Arte autodidatta e di Art Brut all’American Folk Art Museum di New York dal 2013. Ha scritto e curato diverse opere fra le quali The Hidden Art: 20th and 21st Century Self-Taught Art (Rizzoli, 2017), Revealing Art Brut (Culture & Musées, 2010) e Vestiges de l’indiscipline (Musée canadien des civilisations, 2007).
Debra Purden è una storica americana specializzata nella vita e nell’opera di Bill Traylor. Ha fatto parte del team di conservatori del Museum of Contemporary Art di Chicago e ha ricoperto diverse funzioni al Field Museum of Natural History, all’Art Institute of Chicago e al Chicago Cultural Center.
Margit Rowell è una storica dell’arte di origine americana, che attualmente vive a Parigi. Dopo un master e un dottorato all’Università di Parigi-Nanterre, ha lavorato come curatrice al Guggenheim Museum di New York, al Musée national d’Art moderne – Centre Georges Pompidou di Parigi, alla Fondazione Joan Miró di Barcellona e al Museum of Modern Art di New York. In questi trentacinque anni di carriera, ha organizzato numerose mostre sia monografiche sia tematiche di arte moderna e contemporanea, relative ad artisti noti e meno noti, americani ed europei, occupandosi anche dei cataloghi di riferimento. Dal 2002 lavora come curatrice indipendente.