Albrecht Dürer, Rembrandt, Piranesi, Tiepolo, Palezieux, Morandi e Corot sono solo alcuni dei grandi nomi che compaiono tra le pagine di questo volume. Le opere presentate nel libro sono veri e propri capolavori realizzati con la tecnica dell’incisione e dell’eliografia. E le loro riproduzioni consentono di ripercorrere la storia dell’incisione, dalle prime realizzate su legno del XV secolo alle invenzioni più libere del XX secolo, tra le quali compaiono addirittura artisti outsider. La narrazione visiva non si ancora ad un percorso cronologico: Florian Rodari, curatore della pubblicazione, si è posto infatti l’obiettivo di far emergere le affinità che legano maestri antichi e artisti moderni, e questo è possibile solo perseguendo un accostamento libero e sensibile. Lontano dall’idea di confronti e gerarchie, questo volume ci ricorda come le interrogazioni formali e le ambizioni tecniche trascendono il tempo della storia dell’arte.
Florian Rodari ha avviato da oltre cinquant’anni una carriera come scrittore e storico dell’arte. È in particolare l’autore di un saggio fondamentale sul Collage pubblicato dalle edizioni d’arte Albert Skira (1987), per le quali ha diretto diverse collane. Direttore del Musée de l’Elysée di Losanna dal 1979 al 1983, è stato curatore della Fondation William Cuendet & Atelier di Saint-Prex dal 1977 e, dal 1998, anche della Fondation Jean et Suzanne Planque, ospitata al Musée Granet di Aix-en-Provence. Ha organizzato molteplici mostre in tutto il mondo nei settori della pittura, dell’incisione e della fotografia. Oltre a libri per ragazzi e a diverse monografie su pittori, è autore di numerosi saggi che sono stati pubblicati nel 2016 da Gallimard con il titolo L’Univers comme alphabet. È anche direttore letterario delle edizioni La Dogana, che ha creato a Ginevra nel 1981.