The Italian Cultural Institute in Stockholm by Gio Ponti
Il libro celebra, attraverso un duplice percorso narrativo, l’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, progettato e arredato da Gio Ponti su commissione di Carlo Maurilio Lerici. I contributi degli autori si pongono l’obiettivo di approfondire gli aspetti legati alla committenza, alla progettazione e realizzazione dell’edificio e del design degli interni. Corredano il volume una selezione di immagini tratte dall’archivio storico dell’Istituto e un nuovo reportage fotografico sugli elementi architettonici e di design che connotano l’edificio.
Se l’interesse di Ponti nei confronti della Svezia è argomento noto (si pensi agli spazi dedicati al design svedese nelle pagine della rivista «Domus» sin dai primi anni Cinquanta), risulta interessante approfondire e trovare risposte inerenti le dinamiche che hanno vivacizzato la realizzazione della struttura. Gio Ponti supera infatti l’idea originaria dell’architetto svedese Ture Wennerholm, per dar vita a un progetto dove gli spazi, sebbene organizzati in base alla loro funzione, si susseguono in un gioco armonioso di linee spezzate e alternanze cromatiche. Lo affiancheranno in questa impresa Pier Luigi Nervi e Ferruccio Rossetti.
Gio Ponti dà vita a un progetto “classico moderno”, dove arte e architettura si fondono, dimostrando di aver superato i limiti dettati dalle mode del tempo. E pone così le basi di un nuovo corso nelle relazioni culturali tra Italia e Svezia.
Antonello Alici è professore associato in Storia dell’Architettura presso l’Università Politecnica delle Marche, Ancona.
Giovanni Bellucci è professore a contratto in Storia dell’architettura presso l’Università Politecnica delle Marche, Ancona.
Domitilla Dardi è storica del Design e Design Curator MAXXI, Roma.
Fulvio Irace è professore Ordinario in Storia dell’Architettura presso il Politecnico di Milano.
Salvatore Licitra è curatore degli Archivi Gio Ponti.
Adriana Rispoli è curatrice e critica d’arte.
Frederick Whitling è scrittore e storico.
I lavori di Luciano Romano, incentrati sulla rappresentazione dello spazio, sono conservati in numerose raccolte pubbliche e private, quali la collezione di fotografia del MAXXI a Roma o la Robert Rauschenberg Foundation a New York. Ha ottenuto il premio Atlante Italiano 003 conferito dal Ministero dei Beni Culturali in collaborazione con la Triennale di Milano e la nomination al Prix BMW-Paris Photo (Parigi, Carrousel du Louvre, 2007). Ha esposto alla X Biennale Architettura di Venezia, al Museo MADRE di Napoli, al MAXXI di Roma e alla Moscow Photobiennale 2014.