Anne Grace, Elizabeth Hutton Turner
Il catalogo della prima importante retrospettiva (Alexander Calder. Un inventeur radical) sull’opera di Alexander Calder dopo la mostra al Musée des Beaux-Arts du Canada nel 1998 presenta un centinaio di opere sotto una nuova luce, sculture di filo di ferro mobili e stabili realizzate nel corso della sua carriera.
Alexander Calder (1898-1976) rifiutò le convenzioni e sovvertì le strutture gerarchiche, ribaltando le tradizionali fondamenta della cultura e rivoluzionando il modo di percepire e di interagire con l’arte. La “nuova pista” di Calder non era una semplice evoluzione di forme e stili. A chi lo ha visto all’opera è stato lampante – per quel suo modo di attirare l’attenzione e di farsi conoscere – che le sue creazioni prendessero una direzione radicalmente diversa. Questo catalogo fa capire come l’opera di Calder sia nata dalle aspettative di cambiamento della cultura popolare americana. L’artista, che inizialmente si interessò alla struttura e alle funzioni del circo, era alla ricerca di modelli che sfidassero la rispettabilità, la convenienza e le ambizioni del settore economico.
Dodici saggi firmati da esperti spiegano come Calder trovò ispirazione e tecnica in numerose discipline e nelle loro applicazioni. La tecnologia, l’ingegneria, l’architettura, la fisica e l’astronomia contribuirono in particolare alla creazione delle sue sculture di filo di ferro, mobili e stabili. Più di cento illustrazioni di opere guideranno il lettore lungo questo percorso unico e innovativo.
Elizabeth Hutton Turner è docente di Arte moderna alla University of Virginia, ex capoconservatrice della Collezione Phillips e nota esperta dell’opera di Calder. È stata consulente per il progetto Calder del Philadelphia Museum of Art e direttrice di progetto, autrice e curatrice di diversi cataloghi di mostre delle opere di Calder.
Anne Grace è responsabile delle mostre e del settore educativo del Musée des Beaux-Arts di Montréal. Come ex conservatrice di Arte moderna del Musée des Beaux-Arts di Montréal ha contribuito a organizzare numerose mostre tra le quali, nel 2014, From Van Gogh to Kandinsky: Impressionism to Expressionism, 1900-1914.
W. Bernard Carlson è professore del Science, Technology and Society Programpresso l’Engineering and Society Department e professore di Storia presso il College of Arts and Sciences della University of Virginia. È specializzato nel ruolo della tecnologia e dell’innovazione nella storia americana.
Linda Dalrymple Henderson ha la cattedra David Bruton Jr. Centennial di Storia dell’arte come professore emerito e riceve un contributo dal Consiglio di amministrazione come docente presso il Dipartimento di Arte e Storia dell’Arte della University of Texas a Austin. Le sue ricerche e il suo insegnamento si basano sullo studio interdisciplinare del modernismo, sul rapporto fra arte moderna e geometria, scienza, tecnologia e filosofie mistiche e occulte.
Pascal Jacob è uno storico dell’arte circense ;insegna nelle scuole di circo di Canada, Belgio e Francia, è direttore artistico del Cirque Phénix e del Festival Mondial du Cirque de Demain. Ha pubblicato più di trenta libri sulla storia delle arti circensi. È un collezionista appassionato di pubblicazioni e accessori storici del circo.
Abigail Mack è restauratrice freelance e consulente presso la Fondation Calder. Si interessa in particolare di scultura monumentale e su grande scala in collaborazione con la Fondation Calder. Sta collaborando a un progetto di ricerca per elaborare rivestimenti più durevoli per le sculture dipinte esposte negli spazi all’aperto.
Vanja Malloy è conservatrice di Arte americana presso il Mead Art Museum dell’Amherst College. È stata Chester Dale Fellow del Department of Modern and Contemporary Artdel Metropolitan Museum of Art, è autrice di Rethinking Alexander Calder: Astronomy, Relativity, and Psychology (tesi di dottorato), Presenting Alexander Calder: A Review of Current Exhibition Practices (2015) e Rethinking Alexander Calder’s Universes and Mobiles: The Influences of Einsteinian Physics and Modern Astronomy (2012).
Eleonora Nagy è conservatrice di opere d’arte in tre dimensioni del Whitney Museum of American Art di New York. Ha lavorato alla conservazione del famoso Calder’s Circus, un progetto multidisciplinare che ha richiesto la collaborazione fra una storica dell’arte e un’archivista per occuparsi dei diversi elementi e materiali che compongono l’opera.
Arnauld Pierre insegna Storia dell’arte all’Università di Parigi (Sorbonne IV), fa parte del gruppo di ricerca sull’arte del XX secolo al Centre André Chastel e ha scritto diversi libri su Calder. La sua tesi di dottorato, intitolata Movimento e realtà nell’opera di Calder. Dagli anni di formazione alla maturità (1995), gli ha permesso di scrivere nel 2009 la monografia Calder. Mouvement et réalité.
Claire Raymond, poeta e scrittrice, è attualmente docente presso l’Università della Virginia. Con la sua ricerca, che ha quali principali interessi l’estetica, la fotografia e le teorie femministe, si pone l’obiettivo di indagare come la cultura visuale e le arti modellino la vita pubblica e privata dell’Uomo.
Emily C. Reed sta preparando il dottorato (PhD) in Storia dell’arte e dell’architettura alla University of Virginia. Ha concluso da poco la tesi Alexander Calder, Naum Gabo, Isamu Noguchi e lo sviluppo dell’arte astratta per gli spazi pubblici prima e dopo la Guerradurante la quale è stata seguita da Elizabeth Hutton Turner.
Alex J. Taylor è uno storico di Arte moderna e Cultura visiva. Nelle sue ultime pubblicazioni sulla scultura del dopoguerra si è occupato in particolare dell’ultima parte della carriera di Calder. Dal 2014 al 2016 ha condotto ricerche alla Tate per la Terra Foundation for American Art.