Testi di Jean-Marie Rouart, Estelle Guille des Buttes e Adrien Goetz
Pont-Aven ha dato il nome a uno dei movimenti pittorici moderni più importanti, nome che rimanda immediatamente a Paul Gauguin e émile Bernard. Proprio questi due artisti nel 1888, in questo piccolo comune bretone, creano uno stile nuovo, il “sintetismo”.
In segno di rottura con l’insegnamento accademico e influenzati dalle stampe giapponesi, propongono nuovi canoni estetici, caratterizzati dalla semplicitàdelle forme e dall’uso di colori piatti delimitati da un tratto scuro. Il gusto per i toni opachi e l’abolizione della prospettiva classica fanno sì che questo nuovo stile si stacchi totalmente da ciò che lo aveva preceduto.
Questo volume riccamente illustrato rivela al pubblico l’importante collezione costituita da Alexandre Mouradian in anni recenti, collezione che rivela una grande passione non solo per gli artisti del gruppo di Pont-Aven ma anche per coloro che aderirono alla nuova corrente pur mantenendo una loro individualità . E mostra anche la dimensione internazionale di questo movimento: molti furono gli artisti da tutta Europa che, approfittando della chiusura estiva delle accademie parigine, si recarono a Pont-Aven o nella vicina Le Pouldu per cercarvi ispirazione e per “osare” come Gauguin.
Estelle Guille des Buttes, direttrice del museo di Pont-Aven, ha curato numerose mostre tra cui Maurice Denis et la Bretagne nel 2009 e La Modernité en Bretagne (1870-1940) nel 2017.
Adrien Goetz, membro dell’Académie des beaux-arts, insegna storia dell’arte presso l’università Paris-Sorbonne. Agli scritti sull’arte ha affiancato la produzione di romanzi incentrati sul mondo dell’arte e dei musei. Direttore di Grande Galerie. Le Journal du Louvre, la rivista ufficiale del museo, ha una rubrica settimanale, «Les Arts», su Le Figaro.
Jean-Marie Rouart è nato nel 1943 in una famiglia di artisti. Scrittore e giornalista, nella sua lunga e brillante carriera, durante la quale gli sono stati riconosciuti numerosi premi per la sua attivitàletteraria, ha diretto il Figaro littéraire dal 1986 al 2003. Nel 1997 è stato eletto all’Académie française.