The collection of the International Red Cross and Red Crescent Museum
Testi di Paul Bouvier, Roger Mayou, Martin Rueff e Isabelle Schulte-Tenkhoff
Il primo libro illustrato che presenta una selezione internazionale di artefatti realizzati dai detenuti e raccolti dal Museo Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa nel corso di un secolo. Il museo ospita una collezione unica al mondo di «oggetti dei prigionieri» realizzati dai detenuti e offerti ai delegati della ICRC che li vanno a trovare in virtù del mandato previsto dalle Convezioni di Ginevra.
Gli oggetti sono i testimoni silenziosi di numerose situazioni di violenza che scuotono il nostro pianeta da oltre un secolo, dal Cile al Vietnam, dall’Algeria alla Jugoslavia, dal Ruanda all’Afghanistan…
Secondo una detenuta libanese «creare è un modo per conquistare una libertàdi espressione, per esprimere il proprio pensiero quando tutto intorno ti spinge a tacere e a dimenticare chi sei».
Se alcuni oggetti ci colpiscono per la loro semplicità , altri ci sorprendono per la loro bellezza o inventiva. Alcuni portano il segno di una storia personale carica di emozioni e ci invitano a compiere un viaggio nel tempo e nella storia collettiva.
Roger Mayou, direttore del Musée International de la Croix-Rouge et du Croissant-Rouge, è stato conservatore presso i dipartimenti del XIX e XX secolo del Musée d’art et d’histoire di Friburgo (Svizzera) e consigliere artistico dell’UBS, responsabile per la Svizzera Romanda delle collezioni e delle committenze artistiche e del mecenatismo culturale.
Paul Bouvier dal 2007 è consulente medico presso il Comité international de la Croix-Rouge e insegna all’Institut de santé globale dell’Universitàdi Ginevra. Negli anni Ottanta ha lavorato con la CICR per i profughi e i detenuti in Africa e in America centrale. All’interno della CICR, dirige il gruppo sull’etica nella pratica dell’azione umanitaria.
Martin Rueff insegna all’Universitàdi Ginevra. Poeta, traduttore e filosofo, è esperto di Rousseau e dell’antropologia morale dei classici. Ha curato l’edizione delle opere di Claude Lévi Strauss e Michel Foucault nella Pléiade. Per tre anni ha insegnato nel carcere della Santé a Parigi e da due anni tiene un programma di scrittura creativa nella struttura carceraria psichiatrica di Curabilis, a Ginevra.
Isabelle Schulte-Tenckhoff dal 2003 insegna antropologia presso l’Institut de hautes études internationales et du développement (IHEID) di Ginevra.