Testo di João Pedro Fróis, prefazione di Michel Thévoz
Jaime Fernandes nacque nel 1899 in un piccolo villaggio non lontano da uno dei corsi d’acqua più incontaminati e selvaggi del Portogallo, lo Zêzere. Cresciuto in un paesaggio bucolico, in un territorio fertile dal quale si estraevano oro, stagno e altri minerali, si sposò e vide crescere i suoi cinque figli. Poi, a 38 anni, fu internato nel manicomio Miguel Bombarda di Lisbona, a 300 km dal suo villaggio. Oggi è considerato il più importante esponente portoghese dell’arte nata in un contesto psichiatrico.
Si conoscono circa novanta disegni a inchiostro, matita e penna a sfera su carta, di varie dimensioni e qualità. La sua attività, del tutto slegata da qualsivoglia formazione artistica, fu incoraggiata dallo psichiatra dell’ospedale, che collezionò la maggior parte dei disegni di Jaime. La crudezza di questi disegni colpisce l’osservatore che non ne conosca la storia: si tratta soprattutto di rappresentazioni antropomorfe e zoomorfe, bovini, capre, elefanti, pesci e uccelli. Le figure umane appaiono come corpi in attesa, le braccia in aria, gli occhi spalancati a osservare; alcune sembrano fondersi con gli animali. Jaime si dedicava a disegnare e a scrivere lunghi testi dal significato indecifrabile, con una calligrafia singolare, nei quali lo scorrere del tempo è scandito da lunghissime sequenze di numeri. Spinto unicamente dal puro piacere di questo lento esercizio di rivisitazione dei ricordi, vi scoprì il gusto dell’immaginazione, il mondo dei sogni e la fantasia della creazione, il desiderio di essere amato da chi diventava parte dei suoi ritratti, oggi sotto il nostro sguardo. Jaime morì a Lisbona nel 1969.
João Pedro Fróis è nato a Lisbona nel 1957. Ricercatore e docente presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Lisbona, ha lavorato come psicologo nel campo della salute mentale e della riabilitazione di bambini e adolescenti. È stato coordinatore del programma di ricerca di estetica della Calouste Gulbenkian Foundation e di diversi programmi di ricerca sulla didattica museale finanziati dalla Fondazione portoghese per la scienza e la tecnologia (FCT). È autore e co-autore di numerosi libri, due dei quali pubblicati dalla Calouste Gulbenkian Foundation. Ha pubblicato studi sul pensiero estetico di Lev S. Vygotsky, di cui è traduttore in portoghese. Pubblica regolarmente saggi e articoli di psicologia, estetica, creatività e arti visive. Da oltre un decennio studia la vita e le opere di Jaime Fernandes, pubblicando vari articoli su riviste internazionali. È stato vicepresidente della International Association of Empirical Aesthetics (IAEA) ed è ricercatore associato del Center for Phenomenological Psychology and Aesthetics (CPPA) dell’Univeresità di Copenaghen. È membro dell’International Council of Museums (ICOM) e della Società portoghese di Psichiatria e salute mentale (SPPSM).
Michel Thévoz è stato curatore presso il Musée cantonal des beaux-arts di Losanna dal 1960 al 1975. In seguito ai suoi contatti con Jean Dubuffet, ha dato il via alla creazione, nella stessa città, della Collection de l’Art Brut, che ha diretto dalla sua fondazione nel 1976 fino al 2001. Docente di storia dell’arte e museologia all’Università di Losanna dal 1977 al 2001, ha pubblicato una ventina di libri.