Il libro, pubblicato in occasione della mostra Michel Nedjar, mette in luce la vasta opera di questo autore, le cui opere sono entrate nella Collection de l’Art Brut grazie a Jean Dubuffet, nel 1981.
La produzione artistica di Nedjar inizia nel 1969, dopo aver visto la riproduzione di un disegno di Aloïse Corbaz in un’enciclopedia sulla pittura. Fu in quell’occasione che decise di diventare un artista autodidatta. Tra la sua produzione, che abbraccia quasi cinquant’anni ed è particolarmente interessante per la sua ricchezza e diversità, vi sono le bambole della serie “Chairdâmes”, realizzate a partire dal 1978 utilizzando stracci, materiali riciclati imbevuti di tintura, fango e talvolta sangue. Sfogliando il volume, il lettore scoprirà disegni a matita, gesso, acrilico e cera. Ma è la stoffa, lo straccio, in yiddish “shmattès”, il cuore della sua attività creativa e della sua vita. Essendo un sarto di professione, come lo era suo padre, usa lo “shmattès” e l’ago. È il caso, ad esempio, della serie delle “Bambole cucite” e, più recentemente, della serie degli “Oggetti cuciti” o “Cucire”, composizioni di immagini stampate, volantini di ogni tipo, fotografie e imballaggi che raccoglie, assembla e cuce su tessuto o carta.
Mostra
Collection de l’Art Brut, Losanna | dal 9 giugno al 29 ottobre 2023