Testi di Michel Serres, Gérard Wajcman e Henri-François Debailleux
Questo volume è la prima monografia importante dedicata all’opera di Pablo Reinoso, artista e designer franco-argentino, eclettico e curioso autodidatta.
Pablo Reinoso formatosi come sculture è di fatto un artista poliedrico. Nato in Argentina da madre francese, si trasferisce nel 1978 a Parigi. La sua opera si articola per serie come per esempio Articulations (1970-1980), Water Landscapes (1981-1986), The Discovery of America (1986-1989), Breathing Sculptures (1995-2002) che rivisita, stravolge, rielabora esplorando mondi e materiali diversi: un work in progress che riflette il suo modo di pensare.
In Ashes to Ashes (2002), opera più matura, si confronta con listelli di legno che piega e spezza per liberarli dalla loro funzione originaria. Sempre in questa prospettiva, ma avendo nel frattempo maturato una forte esperienza come direttore artistico e designer presso grandi imprese, dal 2004 lavora a una serie centrata su un’icona del design industriale, la sedia Thonet.
Due anni dopo si concentra sulle panchine pubbliche che con il loro design anonimo attraversano tutte le epoche e le culture. Nascono così gli Spaghetti Benches che si diffonderanno e collocheranno nei luoghi più disparati.
Nell’ultima serie, Scribbling Benches, alla quale inizia a lavorare nel 2009, Pablo Reinoso cambia ancora e parte dalla putrella d’acciaio: un elemento pesante, destinato a strutturare e reggere l’architettura, che si torce come un filo per creare una panca e disegnare spazi leggeri, trasparenti, luoghi di meditazione.
Michel Serres, filosofo ed epistemologo, professore di filosofia e storia delle scienze alla Sorbona, è altresì conosciuto per il suo insegnamento all’universitàdi Standford. Membro dell’Académie française è uno dei più grandi intellettuali francesi d’oggi.
Gérard Wajcman, scrittore e psicanalista, docente presso il dipartimento di psicanalisi dell’univeristà Paris 8 e membro dell’École de la cause freudienne. La sua passione per l’arte, i suoi studi e i suoi libri si concentrano soprattutto sul decifrare l’immagine e l’onnipotenza della “cultura visiva” nel nostro secolo.
Henri-François Debailleux, giornalista e critico d’arte per Libération e per il Journal des arts, professore all’ICART (École du Management de la culture et du marché de l’art). Autore di numerose prefazioni di cataloghi e curatore di mostre d’arte.