Il “Mosaico di Alessandro” è il capolavoro ospitato nel secondo volume della serie Tesori Nascosti inaugurata nel 2018 con la Tazza Farnese. E costituisce certamente uno dei richiami più rilevanti per i visitatori che ogni giorno si accalcano tra le sale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Le tessere che lo compongono, più di un milione e mezzo, sono disposte secondo la tecnica dell’opus vermiculatum: sono infatti posizionate in modo asimmetrico, e seguono il contorno delle figure così da evidenziare il soggetto rispetto allo sfondo.
L’opera musiva, attribuita al II secolo a.C., e talvolta identificata anche come “Battaglia di Isso”, fu portata alla luce a Pompei, nel 1831, in corrispondenza della pavimentazione della celebre Casa del Fauno. Se l’identificazione della battaglia lascia ancora aperte ipotesi interpretative, è altrettanto vero che i due protagonisti sarebbero stati identificati all’unanimità con Alessandro e Dario.
Luigi Spina con il mezzo fotografico si avvicina all’opera e ne mette in luce con maestria volti, gesti, dettagli, espressioni umane e animali che spesso lo spettatore perde nella lettura complessiva della scena. Occhi sgranati e attenti, briglie talvolta allentate, frustini in volo, ma anche tessuti, applique preziose, criniere acconciate.
Chiudono il volume i contributi di Valeria Sampaolo e Fausto Zevi che contestualizzano il mosaico pavimentale mettendone in luce la straordinarietà all’interno della storia dell’arte antica.
Luigi Spina, fotografo. I suoi progetti fotografici sono incentrati sugli anfiteatri e il senso civico del sacro, i legami tra arte e fede, la ricerca di antiche identità culturali, il confronto fisico con la scultura classica. Con 5 Continents Editions ha pubblicato The Buchner Boxes (2014), Hemba (2017) e Diario Mitico (2017). Con la stessa casa editrice e Valeria Sampaolo ha creato la collana «Oggetti rari e preziosi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli» che vanta i seguenti titoli: Memorie del Vaso blu (2016), Amazzonomachia, Centauri (2017), Sette sapienti, Zefiro e Clori e Satiro Ebbro (2018). Con il volume Tazza Farnese ha inoltre inaugurato la serie «Tesori Nascosti». Infine, presso la stessa casa editrice ma nella linea Tailormade, ha pubblicato Le Danzatrici della Villa dei Papiri (2015).
Paolo Giulierini, archeologo ed etruscologo. È attualmente direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. In passato ha diretto il Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona.
Valeria Sampaolo è stata Conservatore Capo delle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Autrice di numerose pubblicazioni, si dedica in particolare a ricerche sui primi scavi nell’area vesuviana e sulla ricostruzione dei contesti di provenienza degli affreschi del museo, dei quali ha curato la nuova esposizione.
Fausto Zevi, archeologo e storico dell’arte italiana, allievo di Ranuccio Bianchi Bandinelli. Si è occupato di Roma arcaica, di tematiche legate all’ellenismo romano nonché ai problemi topografici e urbanistici di Pompei, Ostia, e Roma. È membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, dell’Istituto archeologico germanico e membro onorario della British School di Roma.