A cura di Chantal Prod'Hom e Fabienne Xavière Sturm
Questo catalogo di mostra ha l’ambizione di stabilire un dialogo tra la storia dell’orologeria e i designer che hanno scelto di creare orologi da polso e da parete, nonché tra i creatori di orologi e gli artisti plastici che lavorano sul concetto di tempo. Ognuno di questi territori apporta la sua risonanza, il suo bagaglio di poesia e di evocazione estetica. L’intenzione degli autori è collegare passato e presente con coerenza e armonia.
Il catalogo comprende due sezioni principali. La prima ripercorre la storia dell’orologio nell’arco di quasi cinque secoli, dal 1550 al 2015. Testimonianza dell’evoluzione dei segnatempo, la scelta dei pezzi mette l’accento sui formati insoliti e dàrisalto all’inventiva e al talento artistico degli orologiai. Varie sottosezioni illustrano poi determinati aspetti particolari dell’orologeria collegandoli con il lavoro di designer e artisti plastici contemporanei: il tempo del mistero, il tempo notturno, il tempo proiettato, le lancette retrattili, le finestre, ecc. La seconda sezione è dedicata ai designer e agli artisti plastici: verso quali forme, quali supporti e quali spazi si rivolgono per indicare l’ora, nasconderla, giocarci o prolungarla? Dalle performance concettuali di Maarten Baas con il suo progetto Real Time fino alle opere monocromatiche Orologio dell’artista svizzero Valentin Carron, con una sottosezione sul tema dell’orologio da parete, la nozione del tempo viene riattualizzata aprendo i campi dell’ingegnositàpertinente, dello humour, della citazione sapiente e della poesia. Orologi contemporanei lasciano inoltre intravedere le tendenze future dello sviluppo della forma.
Chantal Prod’hom è direttrice del MUDAC, Musée de design et d’arts appliqués contemporains di Losanna.
Fabienne Xavière Sturm è conservatrice onoraria presso il Musée de l’Horlogerie et de l’émaillerie di Ginevra.