Dialogues entre la Chine, la Perse et l'Europe
Testi di Monique Crick, Yolande Crowe e Alice Frech
Il libro rientra nel filone d’interesse sui rapporti commerciali, culturali e artistici in Estremo Oriente, Asia ed Europa occidentale. A partire dalla Pax Mongolica, i contatti tra queste aree sono andati intensificandosi con l’espansione dell’Europa alla fine del XV secolo. Il volume ripercorre l’affascinante epopea degli scopritori portoghesi e olandesi partiti alla ricerca di spezie e tornati con una novitànelle stive delle loro navi: la porcellana cinese a decori bianchi e blu prodotta durante la dinastia Ming (1368-1644), prima appannaggio esclusivo delle famiglie reali, poi diventata più accessibile grazie ai grandi carichi della Compagnia delle Indie orientali olandese. L’introduzione della porcellana in Europa e nella Persia dei Safavidi, avràuna profonda influenza sull’arte decorativa locale, sulla ceramica persiana e sulla pittura europea alla quale sono dedicati due capitoli. Le porcellane cinesi entrano nelle miniature del mondo musulmano, poi nella pittura di nature morte e in quella religiosa, attestando l’impiego di questo prezioso materiale e il suo impatto sulla vita quotidiana. In questo dialogo storico e artistico, il lettore scopre attraverso i testi e le opere, la presenza eterna della porcellana cinese.
Monique Crick è una storica dell’arte esperta di Arti dell’Estremo oriente. Dopo essere stata ricercatrice indipendente, responsabile delle missioni al Musée National des Arts asiatiques-Guimet et al Musée Cernuschi dove ha fondato la Société française d’études de la céramique orientale (Sfeco), dal 2003 al 2017 ha diretto la Fondation Baur, Musée des Arts d’Extrême-Orient a Ginevra. Ha partecipato a diversi scavi archeologici sottomarini nel sudest asiatico, redatto numerosi articoli e cataloghi ed è stata commissario scientifico di diverse mostre.
Yolande Crowe ricercatrice indipendente e storica dell’arte del mondo musulmano, ha insegnato ceramica e architettura in Inghilterra e negli Stati Uniti. Ha inoltre lavorato sui reperti archeologici provenienti da siti iraniani e afgani. A lei si devono numerosi articoli sulle arti decorative e sull’architettura dell’Islam. La sua ricerca s’incentra in particolare sui rapporti transculturali in Eurasia. È l’autrice di Persia and China: Safavid blue and white ceramics in the Victoria and Albert Museum 1501-1738 (2002).
Alice Frech dopo la laurea in Storia dell’arte presso l’Universitàdi Strasburgo e un MBA in gestione del mercato dell’arte, entra nella galleria De Jonckheere specializzata in pittura fiamminga del XVI e XVII secolo. Contemporaneamente, consegue una tesi di dottorato sugli appassionati di nature morte nei salotti del XVIII secolo. Dal 2011, dirige la galleria De Jonckheere di Ginevra ed è responsabile delle ricerche documentarie.