The Bari Statuary of the Upper Nile
Questo volume, unico nel suo genere, vuole essere un punto di riferimento per il lettore – studioso, appassionato o semplice curioso – a proposito della statuaria Bari: la maggior parte di quella che conosciamo è oggi conservata presso istituzioni museali internazionali tanto che dei sessantaquattro pezzi presentati in questo volume, solo sei appartengono a collezionisti privati. Queste statuette lignee, che non superano il mezzo metro d’altezza, non erano degli idoli venerati dai loro proprietari, bensì avevano – con molta probabilità – una funzione assimilabile a quella di spiriti tutelari della famiglia e della casa.
Le firme competenti di Jean-Baptiste Sevette, uno dei rari specialisti della cultura materiale del Sudan, e Dominik Remondino, storico dell’arte specializzato nelle culture africane, senza dimenticare l’introduzione a cura di Betrand Goy, presentano lo stato dell’arte su questi manufatti approfondendo non solo aspetti legati alla cultura materiale e alle peculiarità di questa produzione artistica, bensì fornendo una panoramica di rilievo sulle spedizioni egiziane in Sudan, sulla fondazione di Khartoum nel 1821, nonché sui primi contatti tra i cosiddetti occidentali e la popolazione Bari, e delineando le figure chiave del primigenio collezionismo di oggetti etnografici sudanesi.
Jean-Baptiste Sevette, dopo aver lavorato come fotografo a Teheran tra il 1964 e il 1967, ha lavorato per la Missione Archeologica Svizzera in Sudan dal 1967 al 1982 sotto la direzione del professor Charles Bonnet. Nel 2006 ha pubblicato con 5 Continents Editions il libro fotografico “Bilad-Al-Sudan – Les pâtres du Nil Blanc”. In tutti questi anni non ha mai smesso di fotografare la vita quotidiana del popolo sudanese, testimonianza di un passato ormai lontano.
Dominik Remondino, figlio di un padre e di una madre entrambi architetti, è cresciuto in Burundi, un paese della regione dei Grandi Laghi in Africa, dove ha conosciuto fin da piccolo la cultura e la storia materiale e immateriale dell’Africa orientale. Ha studiato storia dell’arte e storia a Ginevra, specializzandosi in arte medievale europea, ma è sempre rimasto appassionato di arte africana e di arti primitive in generale.