Érik Desmazières printmaker | René Tazé printer An artistic collaboration 1978-2018
Testi di Alain Madeleine-Perdrillat
Quest’opera rappresenta un omaggio reso da una grande figura della stampa contemporanea al suo incisore a taglio dolce. Appassionato di disegno, dal 1971 Erik Desmazières apprende la tecnica dell’incisione presso alcuni atelier parigini. René Tazé inizia a lavorare nel 1969 presso Leblanc, un celebre e antico atelier parigino di incisione al bulino. Ed è in questo luogo intriso di storia, situato in rue Saint-Jacques, non a caso il quartiere dei tipografi fin dal XVII secolo, che i due si incontrano.
Nella primavera del 1978, René Tazé apre il suo atelier al numero 11 di rue Hittorf, nel decimo arrondissement parigino. L’incisore e l’artista iniziano la loro collaborazione, connubio che si perpetua ancora oggi. Nei quattro decenni che li vedono a fianco più di duecento stampe e non meno di ventimila prove di ogni qualsivoglia formato escono dall’atelier. Le loro creazioni hanno beneficiato dell’esperienza e del grande talento di Tazé, diventato nel 2006 Maître d’art.
Mentre Tazé dà vita alle incisioni, Desmazières − ispirato dalla magia del luogo − comincia a disegnare e, dal 1979, a realizzarne le incisioni. Da qui una serie di sette opere di grande formato che mostrano l’atelier e le sue magnifiche macchine da diverse angolazioni. Per l’artista le fonti di ispirazione di quel luogo sono le finestre, le vetrate, i macchinari e la fatiscenza.
Nel 2006 René Tazé è costretto a lasciare il suo atelier destinato ormai alla demolizione. Si trasferisce non lontano, a Villa du Lavoir, accanto alla Porte Saint-Martin. Il nuovo laboratorio è più moderno e meno labirintico, tuttavia non manca d’ispirazione. Alla vigilia della sua ristrutturazione, Desmazières dà vita a una nuova rappresentazione: Atelier René Tazé VIII, 2018. La sistemazione dell’atelier consente all’incisore di realizzare una visione del nuovo spazio, molto diversa nella sua configurazione: Atelier René Tazé IX.
Quest’opera, pubblicata in occasione della mostra organizzata nell’autunno 2018 dalla Galleria Document 15, situata a Parigi in rue de l’Échaudé, ha l’obiettivo di mettere in luce la totalità dei disegni, delle incisioni e delle maggiori prove a colori che rappresentano i diversi atelier, compreso quello attuale. Ma non solo, consente inoltre di immergersi in uno dei rari, nonché degli ultimi, atelier parigini ancora esistenti e di scoprire la straordinaria e fedele collaborazione tra un artista e il suo incisore, che oggi vanta la presenza di due giovani collaboratrici, Bérengère Lipreau e Domitille Araï.
Il volume, la cui prefazione è stata curata dallo storico dell’arte Alain Madeleine-Perdrillat, contiene tutte le opere pubblicate dal Musée Carnavalet nel biennio 2006-2007 in occasione della mostra Paris à grands traits, il cui catalogo risulta esaurito da molto tempo.
Alain Madeleine-Perdrillat (Parigi, 1949) è uno storico dell’arte francese. Ha lavorato presso la Réunion des Musées Nationaux e successivamente all’Institut National d’Histoire de l’Art. È autore di una monografia su Seurat (Skira, 1990), di uno studio incentrato su Nicolas de Staël (Hazan, 2003) e di alcuni contributi relativi a scrittori, poeti e pittori. Ha tradotto diverse opere di Roberto Longhi quali La vie d’un peintre di Gino Severini (Hazan, 2011) e, recentemente, L’originalité de Thomas Jones di Lawrence Gowing (Fage éditions, 2017).