Regards Croisés
A cura di Bernard Fibicher
Ogni grande scultore è anche un grande disegnatore. Giuseppe Penone dàcorpo a questa evidenza. La prima mostra di questo importante protagonista dell’Arte Povera in un’istituzione museale della Svizzera romanda inverte il “metodo” tradizionale che consiste nel mostrare le sculture di Penone accompagnate dai disegni preparatori. La mostra di Losanna prende il disegno come punto di partenza: il disegno nel duplice senso della parola, ossia progetto o supporto del pensiero e gesto fissato su un supporto, il più delle volte la carta. Per l’artista italiano, il disegno e la scrittura non significano infatti soltanto “ricercare una forma, ma anche una maggiore libertàdell’immaginazione”. Giuseppe Penone effettua una ricerca sui processi della natura: la sua arte esploreràquindi i rapporti tra l’uomo e la natura. La matita (minerale) e il carboncino (vegetale) sono prolungamenti della mano o delle dita dell’artista che entrano in contatto con la carta (legno), sorta di seconda pelle che registra idee, strutture e sensazioni.
Nei realizzati con l’aiuto di fogliame verde su tronchi d’albero, la natura diventa addirittura la materia prima del disegno. Il campo delle possibilitàè immenso: attraverso il disegno, l’artista può semplicemente rivelare quello che è giàlì o immaginare mondi complessi. Del resto Penone possiede una piccola collezione di disegni di altri artisti, in parte esposta nella mostra di Losanna e presentata nella pubblicazione. Anche se dal punto di vista stilistico o iconografico niente li avvicina apparentemente a quelli di suo pugno, questi disegni intrattengono un dialogo sottile con la sua opera, la sua persona, il suo pensiero. Non a caso quindi l’artista torinese li ha “adottati” e integrati nel suo universo del disegno. Si scopriràquindi un Penone meno conosciuto, più intimo.
Bernard Fibicher è storico dell’arte e direttore del Musée cantonal des Beaux-Arts di Losanna.