Fotografie di Luigi Spina,
Testo di Vittorio Sgarbi
Il quarto e ultimo volume del progetto fotografico ed editoriale Canova. Quattro Tempi, dedicato ai gessi di Antonio Canova conservati presso la Gypsotheca di Possagno, prosegue l’indagine sulla forma imperfetta del gesso: opere che con i loro repères (i chiodini che permettevano di riprodurre il gesso in marmo) sono espressione del genio in divenire.
Luigi Spina avvicina in modo del tutto nuovo le opere, dai soggetti mitologici ai volti dei committenti, da Dedalo e Icaro, capolavoro della giovinezza, fino all’Adone incoronato da Venere, incompiuto e mai tradotto in marmo. L’eterno confronto fra la scultura di Ettore in posa dinamica e Aiace in procinto di estrarre la spada. La sensualità di Venere che si svela uscendo dalle acque.
Infine il volume getta uno sguardo sulla committenza: la scultura del principino Heryk Lubominski nelle vesti di amorino con arco e faretra e la scultura della principessa Leopoldina Esterhàzy Liechtenstein. Nella mente dello scultore domina il modello classico simbolo di armonia e perfezione.
Luigi Spina, fotografo, ha pubblicato con 5 Continents Editions diversi volumi, tra i quali The Buchner Boxes (2014), Hemba (2017) e Diario mitico (2017), dedicato alla Collezione Farnese. Con lo stesso editore ha realizzato la collana “Tesori nascosti”: Tazza Farnese, Mosaico di Alessandro, San Domenico di Niccolò dell’Arca, Bronzi di Riace (2022) e il recente progetto fotografico su grande scala Interno pompeiano (2023).
Vittorio Sgarbi è critico d’arte, curatore e collezionista raffinato, oltre che autore di molte opere divulgative dedicate a grandi artisti e al ruolo centrale dell’arte. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Ecce Caravaggio. Da Roberto Longhi a oggi (La Nave di Teseo, 2021). È anche un uomo politico e libero pensatore.
Mostra: Museo Gypsotheca Antonio Canova, Possagno (Treviso), dal 20 aprile 2024 al 7 gennaio 2025