Visions of Africa
Marie Yvonne Curtis
Con i Nalu e i Landuma, i Baga sono piccole comunità risicole che vivono lungo la costa della Guinea, in Africa occidentale. I Baga sono diventati universalmente conosciuti dalla fine del XIX secolo grazie alle bellissime sculture scoperte dagli esploratori, dagli amministratori coloniali, dagli etnologi, dai collezionisti e dai mercanti d’arte. Oggi gli oggetti d’arte Baga vengono ammirati nelle collezioni pubbliche e private dei paesi occidentali. Si tratta perlopiù di maschere in legno di diverse tipologie, di statue, statuette, ma anche di stupendi strumenti a percussione, seggi per i capi e altri oggetti utilitari sapientemente scolpiti che gli stessi Baga ci presentano secondo le loro esperienze, perché un tempo quegli oggetti sacri erano concepiti e utilizzati secondo le loro antiche credenze religiose, basate sulla presentificazione delle entità divine, sui culti dedicati agli antenati, sui riti di passaggio, sull’esistenza di confraternite segrete e sull’organizzazione di cerimonie sociali importanti come i matrimoni, i funerali e i raccolti. Si tratta anche di nuove creazioni plastiche che gli scultori tradizionali si sono inventati con talento e abilità tecnica, influenzati dalla colonizzazione, da nuove religioni e attingendo ai miti e alle leggende della propria cultura. Basti ricordare i personaggi dei coloni in piedi, a cavallo o appollaiati su uccelli, le declinazioni di diversi busti di donna che ricordano la dea dei mari Mami Wata, le figure alate, i bestiari di racconti e leggende e la personificazione degli eroi fondatori dei loro villaggi. E oggi i giovani Baga perpetuano la lavorazione di alcuni oggetti commemorativi ed emblematici come la grande maschera D’mba e continuano a produrre altre sculture legate alla loro evoluzione storica e culturale. Tutti questi artefatti animano ancora le danze e le performancenei villaggi, fra i diversi villaggi e nelle città.
Marie Yvonne Curtis è storica, laureata in etno-estetica all’Université de Paris 1-Sorbonne, dove nel gennaio 1997 ha presentato la sua tesi di dottorato Arte Nalu, arte Baga di Guinea: approcci comparati. Dal 2001 collabora attivamente alla produzione di schede e articoli sugli oggetti più rappresentativi dell’arte Baga per diverse istituzioni, come il Pavillon des Sessions del Louvre, la Menil Collection di Houston, l’African Collection del Chicago Art Institute. Nel 2007 la Rockefeller Foundation le ha concesso una borsa di studio presso gli Smithsonian Museums di Washington sul tema “Theorizing Cultural Heritage”, in particolare con lo Smithsonian Center for Folklife & Cultural Heritage, con il National Museum of African Art e con il National Museum of Natural History presso il quale è ricercatrice associata della sezione di Antropologia. Fra il 2008 e il 2011 ha partecipato a ricerche sul campo nelle regioni dei Baga per la Yale University Art Gallery (sezione Arte africana) e ha collaborato con altri antropologi (Ramon Sarro dell’Università di Oxford) a ricerche sul popolo Baga. Dal 2014-2015, Marie Yvonne Curtis è docente ricercatrice, associata presso il laboratorio di analisi socio-antropologica di Guinea (LASAG) e in tale ambito ha collaborato agli studi etnografici per la lotta all’ebola. Al momento sta svolgendo ricerche sul campo nelle regioni Baga e Nalu per approfondire le sue conoscenze su queste due comunità e organizza diverse attività culturali e artistiche per promuovere gli artisti locali contemporanei (pittori e scultori).