Il volume è la prima monografia dedicata al lavoro dell’artista svizzera Anne Pantillon, e raccoglie tutte le serie e le ricerche sviluppate dall’artista dagli anni Duemila. Oltre duecento fotografie permetteranno al lettore di scoprire i differenti momenti che connotano la produzione artistica di Anne Pantillon, ognuno connotato da un gesto e un processo peculiare. Infatti, durante la sua carriera Pantillon ha dato vita a incessanti sperimentazioni estetiche, passando dal realismo all’astrazione e dall’astrazione al realismo con una facilità sconcertante. Al tempo stesso la sua opera così poliedrica ne dimostra l’abilità: l’artista padroneggia l’acquarello, il disegno, la china, la pittura ad olio e l’incisione.
In occasione della sua serie più recente, Oscillographies, Pantillon ha lasciato cadere un pennello per dipingere con «gomiti e avanbraccio», mobilitando tutta l’energia del suo corpo per creare opere di intensa vibrazione.
È tuttavia altrettanto importante sottolineare che questa produzione artistica si connota per alcuni temi che le donano coerenza quali lo studio della natura selvatica e urbana, l’osservazione e la rappresentazione del movimento così come i legami tra pittura e musica.
Completano il volume i testi di Nathalie Chaix, direttrice del Musée Jenisch à Vevey, di Corinne Currat, assistente curatore alla Fondation de l’Hermitage a Lausanne, e di Pierre Fankhauser, autore e traduttore, di cui Anne Pantillon ha illustrato la raccolta poetica La visée.
Nathalie Chaix, dopo aver diretto diversi servizi culturali e istituzioni museali nel Cantone di Ginevra, dal 2019 è alla guida del Musée Jenisch Vevey. Secondo museo d’arte del Cantone di Vaud. Oltre ai suoi contributi editoriali nel campo della storia dell’arte, è anche scrittrice di romanzi.
Corinne Currat, assistente curatore presso la Fondation de l’Hermitage di Losanna, è curatrice e coordinatrice di numerosi progetti, tra cui la grande retrospettiva su Hans Emmenegger (1866-1940) nel 2021.
Pierre Fankhauser, è autore, traduttore, insegnante all’Istituto svizzero di letteratura di Bienne e consulente di scrittura. Dopo sette anni trascorsi a Buenos Aires, in Argentina, ha pubblicato due romanzi, Sirius e Bergstamm, e tre traduzioni: Veneno e Ruptures, romanzi dell’argentino Ariel Bermani, e Abécédaire, una raccolta di poesie del cileno Pablo Jofré. Ha ricevuto il Prix Tirage Limité per la sua raccolta poetica La visée.
David Lemaire è uno storico dell’arte svizzero. Dal 2018 è direttore del Musée des beaux-arts di La Chaux-de-Fonds.