Oggetti rari e preziosi al MANN
Fotografie di Luigi Spina
Testi di Valeria Sampaolo
Zefiro e Clori è dedicato a un bellissimo affresco proveniente da Pompei e ora nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Il grande affresco, che misura 198 cm in altezza e 258 in lunghezza, fu realizzato in etàneroniana, cioè negli anni 50-60 del I secolo dopo Cristo e rinvenuto nella Casa del Naviglio, scoperta a Pompei giàagli inizi del 1826, ma liberata completamente dalle terre di seppellimento solo alla fine dello stesso anno. Giàgli scavatori dell’epoca che si ritrovarono davanti agli occhi l’affresco di Zefiro e Clori capirono di trovarsi di fronte a una delle più belle pitture di Pompei.
Agli abitanti della casa in cui era stato realizzato questo grande dipinto probabilmente erano familiari le storie raccontate da Ovidio, non solo quelle di dei e di mortali che si trasformavano per amare o per sfuggire a una passione non condivisa, ma anche le storie che spiegavano l’origine delle feste del calendario romano, da ricordare in ciascun mese, e tra quelle del mese di maggio c’era la storia di Zefiro e Clori.
Il dipinto pompeiano, per il soggetto rappresentato, fino a ora non ha confronti, anche se le singole figure o i gruppi derivano da modelli ampiamente sfruttati che si possono osservare in altre case di Pompei.
Valeria Sampaolo ci guida passo a passo nella lettura dell’affresco, grazie alle splendide e inedite fotografie di Luigi Spina. Scopriamo con loro le figure, i simboli e i rimandi mitologici di quest’opera meravigliosa.
Valeria Sampaolo è conservatore capo delle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Autrice di numerose pubblicazioni, si dedica in particolare a ricerche sui primi scavi nell’area vesuviana e sulla ricostruzione dei contesti di provenienza degli affreschi del museo, dei quali ha curato la nuova esposizione.
Luigi Spina, fotografo. Al centro della sua opera sono gli anfiteatri e il senso civico del sacro, i legami tra arte e fede, la ricerca di antiche identitàculturali, il confronto fisico con la scultura classica. Ha pubblicato L’Ora Incerta (2014), The Buchner Boxes (2014), Hemba (2017) e Diario Mitico (2017). Con 5 Continents Editions e Valeria Sampaolo dàvita alla collana «Oggetti rari e preziosi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli» che a oggi comprende i titoli Memorie del Vaso blu (2016), Amazzonomachia (2017), Centauri (2017) e Sette sapienti (2018). Presso la stessa casa editrice ha pubblicato, nella linea Tailormade, Le Danzatrici della Villa dei Papiri (2015).