Mémoire et continuité
Testi di Valentine Plisnier e Valérie Dartevelle
I due volumi dedicati a Pierre Dartevelle e alla sua collezione raccontano una storia e creano un contesto, ma non solo: descrivono le relazioni tra gli uomini e i loro legami con gli oggetti d’arte. “Le arti primitive”, come le definisce egli stesso, sono state la pietra angolare e la passione della sua vita. Ogni cosa che ha a che fare con la sua vita quotidiana esprime proprio questo: gli scaffali traboccanti di libri e di cataloghi sull’arte extraeuropea, le statue, le maschere, e il modo in cui tutto questo materiale è accatastato senza un ordine preciso, bloccando la nostra visuale in ogni direzione e impedendoci di intravedere lo sfondo delle stanze. Non c’è dubbio su ciò che fa alzare Pierre Dartevelle la mattina.
Ha dedicato cinquant’anni della sua vita a restituire dignità all’arte africana a Bruxelles, e nella stessa città nel 1967 ha aperto una galleria nel Grand Sablon di fama internazionale. Avvocato di formazione e grande viaggiatore per inclinazione, ha presto abbandonato la sua professione per dare libero corso alla sua passione. Il tutto sulle orme del padre, Edmond Dartevelle, esploratore scienziato, i cui ritrovamenti in Congo hanno permesso di costituire la collezione del Musée d’Afrique centrale, a Tervuren. Considerato oggi una vera e propria “icona”, Pierre Dartevelle ha sempre mantenuto vivo l’interesse di preservare il patrimonio artistico e ancestrale dell’Africa: ha dato vita o ampliato alcune delle più importanti collezioni private e pubbliche di arte tribale conosciute fino ad oggi, quali il Musée du Quai Branly – Jacques Chirac (Parigi) e il Metropolitan Museum di New York.
Valérie Dartevelle, figlia di Pierre, ha avuto un ruolo chiave in questa pubblicazione; oltre ad essere la custode della collezione e della sua storia, è presente nel libro anche attraverso il suo sguardo di fotografa ritrattista con la passione per il Surrealismo. Questo approccio visivo si riflette nella struttura narrativa del progetto editoriale, che non a caso è costruito intorno a una serie di interviste che consentono di entrare come privilegiati in una delle collezioni di arte tribale più famose al mondo, oltre che a documenti inediti.
Gli specialisti e gli amanti dell’arte tribale troveranno nel primo volume, dedicato alla figura di Pierre Dartevelle, e nel secondo, dedicato invece alla sua illustre collezione, un patrimonio di immagini e testimonianze che sapranno soddisfare la loro curiosità, suscitare nuovo interesse e rispondere a molte delle loro domande.
Valentine Plisnier vive e lavora a Parigi, è naturalizzata francese, essendo belga di nascita. È ricercatrice di storia dell’arte e autrice. I suoi libri includono: Primitivism and Photography: Non-Western Art and Modern Photography: from 1918 to the Present, 2012; con Michel Boulanger, Art lega. Grandeur et humilité, con prefazione di Pierre Dartevelle, 2016; con Patrick Caput, African Art. Portraits of a Collection, 2016. Insieme a Ralf Burmeister, Michaela Oberhofer ed Esther Tisa Francini, è stata insignita nel 2016 dell’International Tribal Art Book Prize per il catalogo della mostra Dada Africa. La Plisnier ha inoltre organizzato diverse mostre: con Christophe Flubacher, alla Fondation Pierre Arnaud, Lens/Crans-Montana (Svizzera), «Surréalisme et arts primitifs – Un air de famille» (2014); poi «Curiosités. Le jardin secret d’un collectionneur», al Musée du président Jacques Chirac (Sarran); e «Arts d’Afrique. Portraits d’une collection – 7 objets / 7 photographes», a Parigi presso la Galerie Bernard Dulon (2016).
Valérie Dartevelle si è formata come fotografa e si è diplomata all’École supérieure des arts de l’image a Bruxelles, “Le 75”, all’Académie de dessin et des arts décoratifs (Watermael-Boitsfort) e all’École de photographie et techniques visuelles Agnès Varda (Bruxelles). Il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre ed è stato premiato dal Musée de la Photographie, Centre d’art contemporain de la fédération Wallonie-Bruxelles, a Charleroi, oltre ad aver vinto il premio della giuria Ilford e il premio Galerie Croiseregard (Vincent Verhaeren), a Boitsfort. I suoi lavori fotografici sono stati pubblicati in numerosi giornali e riviste. Nel 1996, Valérie Dartevelle ha creato un affresco poetico Pays, pays, paysage, écriture (dans la littérature belge), che è stato oggetto di una mostra itinerante in diverse varie biblioteche della comunità francofona in Belgio. Negli ultimi vent’anni ha aiutato suo padre a dirigere la Galerie Dartevelle.
Si tratta di un’edizione limitata e numerata.