L. Bergo e P. Peracchio
Il libro presenta il lavoro della bottega di Pierluigi Ghianda, uno dei più grandi artigiani contemporanei che è stato definito “il poeta del legno”, per l’amore con il quale lo lavora, per la sua sapiente conoscenza di questa materia viva – che non muore mai, nemmeno dopo centinaia di anni – e per il profondo rispetto che le manifesta.
I preziosi mobili, scrigni, i minuscoli portapillole di legno di pero di Hermes, gli scrigni di Dior, Pomellato, Lorenzi e Rolex, i leggerissimi vassoi di De Padova, i set da bagno di legno di Fontana Arte, magistralmente fotografati in bianco e nero da Giancarlo Pradelli, illustrano la straordinaria capacitàdell’ultimo grande maestro della tradizione delle botteghe rinascimentali italiane.
Attraverso la voce di Ghianda e dei più noti architetti che hanno lavorato con lui: Aulenti, Boeri, Castiglioni, Frattini, Magistretti, Ponti, Sapper, Sottssass,, si scopre l’ambiente in cui è sorto e si è sviluppato lo “stile italiano”, tra gli anni ’40 e ’90. Un mondo fatto da qualche dozzina tra architetti e imprenditori, oggi quasi scomparso, travolto dalla produzione di massa, dalla richiesta di prodotti a basso costo, dalla scomparsa di una generazione d’imprenditori, artigiani e di committenti colti, che non hanno lasciato eredi.
Una breve lettera di Ettore Sottsass Jr., racconta cosa ha significato lavorare con lui.