Bijoux de 1750 à 1990
Filo conduttore del libro sono i gioielli non preziosi che dalla metà del XVIII secolo all’ultima decade del XX hanno caratterizzato la storia del costume, la sua evoluzione così come le trasformazioni dei gusti femminili, e non solo. Comune denominatore di questi manufatti è anzitutto la loro realizzazione in materiali non preziosi e, di conseguenza, il costo accessibile.
Deanna Farneti Cera si cimenta in una narrazione illustrata suddivisa per epoche (gioielli vittoriani, edoardiani, Arts & Crafts, Jugenstil, liberty, degli anni Dieci e Venti fino a quelli degli anni Ottanta), e per ciascun momento storico mette in luce la stretta relazione creatasi tra la storia del costume e le declinazioni stilistiche dell’accessorio che lo arricchiva e abbelliva.
La vena sentimentale e romantica delle creazioni vittoriane lascia spazio agli strass e alle decorazioni argentee che connotano gli esemplari di epoca edoardiana. Ornamenti astratti e geometrici si diffondono nel contempo in Austria e Germania, e l’avvento dell’industrializzazione associato a un nuovo ruolo femminile comportò – con la fine della Prima guerra mondiale – la fortuna di elementi in plastica, spesso colorati, che abbellivano gli abiti neri tipici dell’atmosfera charlestone. Linee nette, colori contrastati e astrazione furono poi il carattere distintivo dello stile Déco. Ed è proprio negli anni Venti che grazie a Coco Chanel si assiste in Francia all’affermazione del concetto di bijoux per la moda. Da qui la riflessione della Farneti Cera diventa ancor più puntualmente illustrata, e l’autrice non manca di mettere in luce come il bijou rifletta in maniera sorprendente lo stile della donna che lo indossa. I “gioielli fantasia” degli anni Trenta si trasformano, assoggettati al gusto degli anni Quaranta, in elementi particolarmente vistosi e spesso volutamente falsi. Negli anni Cinquanta Dior dà vita a una sorta di rinascita, e i gioielli appaiono come fossero tessuti che si adattano al corpo. Le rivoluzioni degli anni Sessanta si riversano anche sul costume, e i materiali più innovativi nonché i colori fluorescenti avranno un vero e proprio ruolo principe. Gli anni Settanta si connotano per una rivisitazione del passato e gli anni Ottanta, che chiudono il volume, danno voce a realizzazioni di grande creatività e successo quali quelle di Ugo Correani per Versace e Karl Lagerfeld per Chanel.
Deanna Farneti Cera è specialista internazionale di gioielli per la moda, europei e americani, vive e lavora a Milano, dove dal 1987 al 2014 ha diretto la galleria “Ornamenti d’autore” dedicata ai bijoux storici. Nel 1991 ha ideato e curato il catalogo e la mostra itinerante “I gioielli della Fantasia” (sponsorizzata dalla Daniel Swarovski Corporation) che debuttò al Museo della Scala per poi trasferirsi in diversi musei internazionali tra i quali si annoverano il Victoria & Albert di Londra e il Los Angeles County Museum. Ha inoltre curato nel 2014 la mostra “Fashion Jewellery Made in Italy” presso la Triennale di Milano, e nel triennio 2014-16 si è occupata della sezione “Fashion” presso il Museo del Gioiello di Vicenza scrivendo la parte del catalogo relativa.Vanta diverse pubblicazioni di fama internazionali che hanno quale focus il gioiello, ricordiamo in particolare Bijoux (Arnoldo Mondadori, 1995), I gioielli di Miriam Haskell (Idea Books, 1997), Coppola e Toppo, Fashion jewels (ACC Art books, 2009). Le è stata affidata inoltre nel 2003 la voce ‘Bijoux’ dell’Enciclopedia Treccani, e nello stesso anno ha redatto il testo “Luxe et Fantaisie” per il volume realizzato in occasione della mostra “Trop-la collezione di Barbara Berger” presso il Musée de la Mode et du Textile di Parigi. Infine, negli ultimi quindici anni ha svolto saltuariamente workshop sul gioiello per il Master di Fashion and Accessories presso la Domus Academy, lo IED e il Politecnico di Milano, e nell’anno accademico 2018-2019 ha tenuto un corso di Jewelry Culture presso l’Istituto Marangoni di Milano.