Art of Africa, Oceania, Southeast Asia and the Americas
Marie-Christine Valluet
Dall’inizio del XX secolo, in un periodo di cambiamento particolarmente fervido per l’arte, l’Occidente, e in particolare la Francia, guardano a culture lontane e a civiltà poco conosciute. Alcuni artisti rivoluzionari individuano nelle creazioni di quelle culture forme “nuove” che li ispirano. Il periodo del secondo dopoguerra, in particolare a partire dal 1950, vede infatti avventurosi viaggiatori francesi alla ricerca di opere che possano sorprendere ed entusiasmare i collezionisti. Oggi si parla di “primitivismo”.
Appassionati d’arte, critici, poeti e mercanti, in una sorta di empatia estetica, si appassionano alla bellezza intrinseca di quegli oggetti che arrivano in grandi quantità, trasportati in Occidente da militari, missionari o coloni. La straordinaria espressività emanata dall’armonia delle forme nelle opere più belle li colpisce profondamente. Guillaume Apollinaire, riferendosi all’arte africana, parla di “principi della grande arte”. Quella “grande arte” corrisponde a periodi creativi spesso collocabili nel XIX secolo, ma per tante culture anche antecedenti.
Questo libro vuole essere un rilevante tributo all’arte mondiale e alla percezione del bello attraverso “l’occhio” di grandi appassionati, innamorati delle arti primitive. Alcuni di loro sono presentati nel volume accanto alle opere che hanno selezionato con pazienza, rigore e passione e che oggi sono celebrate e considerate vere e proprie “icone”.
Numerose opere di grande livello artistico riprodotte nei primi due capitoli mettono in evidenza il genio particolare di popoli di cui le arti plastiche, in assenza della scrittura, risultano la sola testimonianza. Molte delle opere presentate sono inedite o poco conosciute. Il volume abbraccia l’arte di Africa, Oceania, America e Sudest asiatico, a riprova della ricca varietà delle espressioni artistiche in queste quattro regioni del mondo, espressioni che hanno in comune tutta la forza della loro rappresentatività.
La storia delle arti primitive in Francia e quella dei suoi attori, collezionisti e mercanti, sono presentate in quest’opera nell’arco di un periodo di circa ottant’anni. Una ricerca mai condotta prima, in particolare sul periodo del dopoguerra, di cui alcuni protagonisti sono ormai quasi dimenticati. Questo libro ha l’originalità di presentare una doppia lettura sull’arte del collezionismo, estetica e storica.
Christine Valluet, esperta di arti primitive sin dai primi anni settanta (Africa, Oceania, Sudest asiatico, Nord America), è stata gallerista a Parigi fino al 2013. Dal 1986 è membro della Compagnie Nationale des Experts. Perito della Corte d’Appello di Parigi tra il 2010 e il 2016, continua a dispensare le sue consulenze in aste pubbliche come quella della prestigiosa collezione Gaston de Havenon nel 1994 e della collezione B.H. (Bela Hein) nel 2005. È anche membro di diversi comitati di accettazione delle opere per varie esposizioni e ha contribuito a numerose pubblicazioni nel campo delle arti primitive.